Giovanni Valle esegue "Preludio Visionario" di Francesco Marino

Giovanni Valle esegue "Preludio Visionario" di Francesco Marino

Giovanni Valle propone una singolare interpretazione di “Preludio Visionario” composizione di Francesco Marino.

Il brano è oggetto di un’attenta analisi del musicologo Cesare Marinacci:

“Composto nel 2005, si snoda su un ritmo sincopato ed una scrittura scarna di effetti peculiarmente pianistici. È caratterizzato da un’oscura ed arcana atmosfera iniziale, da cui ripetutamente tenta di levarsi una più affrancata melodia; questa è però costantemente avvilita dalle dissonanze insistite dell’ostinato accompagnamento oppure, da esse, armonicamente attratta fino ad esserne contrappuntisticamente imprigionata. Come in una onirica visione, il tema appare velato ed offuscato dalle numerose tensioni cromatiche che, solo sporadicamente, come bagliori si conglomerano in suoni più confortanti; anche quando il tema, per emergere, intensifica dinamicamente il suo grido, nella polifonica parte centrale, esso è mero stridore tra gli altri acuminati accordi di questo fatale, arcano e visionario moto perpetuo, che ricorda da un lato il secondo cupo preludio di Fryderyk Chopin, dall’altro l’ossessione sonora di Le Gibet di Ravel ed ancor di più, il desolato undicesimo Notturno di Gabriel Fauré. L’uso incessante del contrappunto, del basso ostinato e delle imitazioni, tecniche risalenti fino al medioevo musicale, viene situato dal compositore in una chiave stilistica assolutamente moderna, associata ad una esplicitazione formale di ascendenza primo novecentesca. Nella trama del brano, infatti, si cela una sorta di ‘autorilettura’: Marino rielabora materiale tematico proprio, tratto dallo Schizzo sinfonico Oiziruam: Caduti di Nassiriya, con un procedimento analogo a quello del neoclassicismo stravinskiano che consisteva nel traslare temi e stilemi creativi di antichi autori, rileggendoli filtrati in linguaggi e forme contemporanee, per esplorarne nuove dimensioni espressive”.