il CD "Riflessi" contiene 14 brani del compositore Francesco Marino

il CD "Riflessi" contiene 14 brani del compositore Francesco Marino

Il Musicologo Maurizio Mura traccia il percorso artistico di Francesco Marino

La musica contemporanea, a partire dall’ultimo ventennio del Novecento, vive una fase, che non sembra destinata a esaurirsi, di assoluta pluralità delle espressioni e degli indirizzi, essendo stato respinto ogni atteggiamento ‘massimalistico’ di imposizione ad aderire all’uno o all’altro indirizzo della ‘Nuova Musica’, intendendo per tale l’insieme di tutti gli indirizzi sperimentalistici dagli anni ’50 in poi, in particolare riassumibili nei tre indirizzi delle cosiddette neo avanguardie postweberniane: il serialismo integrale, la musica elettronica e quella aleatoria. Dal superamento di tale schematismo dottrinario sono nate varie ulteriori tendenze, in parte collegate alla ‘Nuova Musica’ ma per lo più improntate al recupero di stilemi legati alla musica classico-romantica, come, ad esempio, quella di giovani musicisti tedeschi come Peter Hamel, Ulrich Stranz e Wolfgang Rihm, che guardano con interesse alla produzione sinfonica di Bruckner e Mahler. Tale variegazione delle scelte individuali caratterizza anche il panorama musicale italiano e per introdurre oggi un singolo compositore non si può che individuarne le peculiarità a prescindere dall’appartenenza rigida all’uno o all’altro degli orientamenti possibili.

Per venire al compositore Francesco Marino, possiamo senz’altro collocare la sua personalità musicale nell’ambito di un originale neoromanticismo inteso come moderna rimeditazione della tradizione cameristico-sinfonica e pianistica ottocentesca, un neoromanticismo, tuttavia, denso di aperture verso la musica italiana del Novecento, da Respighi a Rota, da Casella a Morricone. Nell’ambito di questo vivace eclettismo emergono varie componenti: il linguaggio pienamente tonale, pur se permeato da passi di un certo cromatismo di valenza armonica, la decisa predilezione per la pienezza melodica della tradizione italiana, il vivo senso della variegazione timbrica e orchestrale, ma soprattutto il costante interesse per la densità della scrittura polifonica: per quest’ultimo aspetto lo stile di Marino potrebbe essere accostato a quello di Paul Hindemith, dal quale, tuttavia, si distingue nettamente per il rifiuto sostanziale della fortspinnung baroccheggiante e di qualunque forma di meccanicismo ‘oggettivistico’ a favore di un pathos emotivo che porta sempre in luce la soggettività e l’impegno personale del compositore. Il presente album, dal titolo Riflessi, contiene una raccolta significativa del catalogo delle composizioni di Marino, articolata in brani scritti per diversi organici strumentali. Il titolo è un’allusione ai ‘riflessi’ dell’anima del compositore che è espressa in tutti i lavori presenti nella raccolta.