la Banda dell'Esercito Italiano mentre esegue lo Schizzo sinfonico Oizìruam: Caduti di Nassiriya scritto da Francesco Marino

la Banda dell'Esercito Italiano mentre esegue lo Schizzo sinfonico Oizìruam: Caduti di Nassiriya scritto da Francesco Marino

La prestigiosa Banda dell’Esercito Italiano ha eseguito lo Schizzo sinfonico dedicato ai Caduti di Nassiriya di Francesco Marino, nella trascrizione per banda di Fulvio Creux. Per la prima volta in Italia, lo Stato Maggiore dell'Esercito ed il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri hanno autorizzato due militari, delle rispettive Forze Armate, a leggere i nominativi dei 19 'caduti di Nassiriya', così come previsto dalla partitura scritta dal compositore Francesco Marino.

Il  pathos emotivo di cui è pervasa l’opera è descritto dal critico musicale Luigi Fait:

“È questo il pianto sulle tombe dei 19 italiani caduti nel vile attacco del 12 novembre 2003 in Iraq. Sono lacrime che sgorgano abbondanti dalle 62 battute composte da Francesco Marino nel 2005. Ascoltate adesso, si riversano nei nostri occhi: nuovo, inevitabile, forte e psicologico principio dei vasi comunicanti. Non si tratta certo di piagnisteo, di urla rabbiose, di segnale vendicativo. Le due didascalie del brano sono esplicite: Con devozione all’inizio e Largo struggente verso la conclusione. Alla resa di così dolorosa e vorrei dire mistica pagina provvedono i legni e l’intera famiglia degli archi, a cui s’aggiunge, sorretta appena da un sussurrato “mi” grave, la voce del recitante, che, a mo’ di appello, elenca ad uno ad uno i nostri martiri. Sin dall’esordio tematico iniziale, mi sovvengono le parole di Schönberg sul letto di morte, di quello stesso padreterno che aveva insegnato a sconvolgere le secolari leggi dell’armonia con tanto di sofisticatissima architettura dodecafonica. Sappiamo che prima di spirare, a Los Angeles il 13 luglio 1951, Arnold Schönberg (pentito?) aveva confidato: “Cari amici, c’è ancora molta musica da scrivere in do maggiore”. Con ciò egli intendeva sicuramente dire: “in qualsivoglia tonalità e modalità della tradizione occidentale”. Dopo più di mezzo secolo e dopo gli estenuanti esperimenti d’avanguardia di troppi arditi colleghi, arriva anche Francesco Marino a scegliere per i nostri eroi un pacato “mi minore”. Geniale intuizione, a cui va il nostro grazie sincero, dato che in tal modo la sua partitura non necessita di elucubrate analisi, di dubbiosi esecutori, di sofferenti ascoltatori. Neppure di critici in affanno. Lo schizzo sinfonico Oiziruam: Caduti di Nassiriya, originariamente concepito per orchestra da camera, è stato trascritto per banda da Fulvio Creux"

Luigi Fait