Licinio Refice: "Composizioni Strumentali"

Brani pianistici ed organistici, con in appendice "Tre Danze all'Antica" mai pubblicate, del Maestro Licinio Refice. La revisione è del Maestro Francesco Marino e Giovanni Valle, da un lavoro intrapreso e mai concluso dal più grande ricercatore reficiano: Giuseppe Marchetti. 
 
 Le opere strumentali di Licinio Refice compongono un corpus di brani nati per svago, lontani da commissioni imposte dagli impegni ecclesiastici. Le composizioni, per lo più in forma breve e sapientemente condotte,  svelano il lato “secolare” dell’autore, scevro sempre e comunque da accademismi scontati. La bontà del genio reficiano è fatto noto per gli addetti ai lavori, ma non è sufficiente per dar ragione alla grandezza del nostro Artista. Crediamo fermamente, infatti, che per incentivare la conoscenza della ricca e valida produzione reficiana si debba puntare sui giovani musicisti, diffondendo i “facili” brani trattati nella presente antologia. Questa è stata la motivazione che ci ha spinto alla realizzazione dell’attuale revisione di brani inediti composti da Licinio Refice. Il primo problema che si presenta nella preparazione di una revisione è relativo alla ricostruzione del testo originale, spesso incomprensibile sia per il cattivo stato dell’autografo sia perché, in molti casi, si tratta solo di bozze o di appunti in attesa di essere sviluppati e completati. Il testo originale oggetto della revisione è, nella maggior parte dei casi, quello conservato presso l’Archivio/Museo “Una stanza per Refice” di Vallecorsa (Fr). Molte le differenze riscontrate tra le diverse fonti: indicazioni di tempi e di dinamica contrastanti, legature assenti in alcuni passi, didascalie. Il confronto si è reso indispensabile per eliminare errori, risolti anche considerando la produzione coeva di Refice. Premesso quanto sopra elencheremo i principi che ci hanno guidato: correzione e completamento del fraseggio originale; modifica di alcune alterazioni, di indicazioni dinamiche erronee o insufficienti e completamento delle interpunzioni agogiche; rettifiche effettuate nei passi polifonici relative alla condotta del moto delle parti. Le indicazioni degli andamenti sono, nella maggior parte dei casi, a cura dei revisori, essendo i manoscritti privi di riferimenti metronomici definiti. Inoltre, per comodità esecutiva, il “da capo” è stato sostituito con la trascrizione estesa dei ritornelli. La presente edizione è articolata in tre sezioni che raggruppano, in ordine cronologico, le composizioni per pianoforte, per organo o harmonium e per orchestra d’archi o doppio quintetto. Per la revisione della trascrizione orchestrale delle Tre Danze all’Antica, effettuata dall’autore nel 1950, ci siamo avvalsi, oltre che dell’autografo, anche della partitura data alle stampe dall’editore Cora di Milano. Per ciò che attiene i brani per pianoforte, ossequiosi delle poche indicazioni poste dall’autore, la diteggiatura è stata indicata solo nel  Minuetto del 3 marzo 1923, mentre la pedalizzazione non è stata annotata in nessun brano. Originali di Refice, invece,  sono le annotazioni relative al pedale ed al manuale nei brani per organo. I titoli delle composizioni sono quelli posti dall’autore ad eccezione del Valzer lento, della Gavotta (per pianoforte) e del Preludio postumo, privi di indicazione nel manoscritto originale e dedotti dai revisori, in quanto confacenti al carattere dei tre brani. Inoltre la Gavotta ed il Preludio postumo per pianoforte sono stati inseriti nella presente antologia come da manoscritto originale di Refice, senza alcun intervento “revisionale” additivo o sottrattivo. In conclusione, ad oltre cinquant’anni dalla morte di Refice, con umiltà abbiamo affrontato questa prima revisione delle sue opere strumentali, cercando di rendere omaggio ad uno tra i compositori più importanti nel panorama italiano del primo Novecento italiano. 

Francesco Marino